contaminazione
radioattiva anche in un pozzo della frazione benne
NUCLEARE DI SALUGGIA:
MA CHI RIESCE ANCORA A CREDERE NELLE ISTITUZIONI
PREPOSTE?
Dopo trent’anni di errori, omissioni, segretezza ed autoritarismo da
parte dei Gestori del nucleare, le Associazioni e i Cittadini pretendono che i
loro argomenti siano finalmente presi in considerazione, e che l’Osservatorio
dei Cittadini sia immediatamente attivato
Dopo
l’ultima notizia riguardante la contaminazione radioattiva ritrovata in un
pozzo in località Benne, 1900 metri più a valle rispetto alla piscina
dell’impianto Eurex (e 1600 metri più a valle rispetto al Deposito di Avogadro
Srl e rispetto alla Sorin), Legambiente e Pro Natura non riescono più a
trattenere la propria indignazione.
Ci sono pesanti responsabilità per
quanto sta accadendo!
Responsabilità “storiche”,
come quella
di aver voluto riempire di elementi di combustibile irraggiato la piscina di
Eurex senza lasciare neppure lo spazio affinchè, in caso di emergenza, si
potessero velocemente ricaricare e
portar via,
come quella
di non avere fatto nulla per predisporre un deposito nazionale, scelto con
obiettività e democrazia,
oppure come
quella di avere taciuto sulle perdite di radioattività che già dal 2004 erano
state riscontrate all’esterno della piscina Eurex, senza nel frattempo neppure
predisporre la costruzione dell’idoneo “cask” per il trasporto, che avrebbe
richiesto un tempo di circa due anni ed oggi sarebbe pronto da un bel pezzo e
consentirebbe il trasporto in un deposito estero degli elementi di combustibile
nucleare contenuti in questa piscina che continua a perdere.
Ma ci sono anche responsabilità dei
giorni nostri.
Come mai,
ad esempio, nè il Comune di Saluggia,
nè gli altri Comuni a valle degli impianti nucleari, e neppure il Consorzio dei
Comuni per l’Acquedotto del Monferrato che preleva l’acqua proprio davanti agli
impianti, hanno raccolto il
suggerimento di Legambiente di verificare accuratamente, attraverso un geologo
di loro fiducia, la situazione delle falde acquifere, e hanno invece tutti
lasciato la gestione di questa emergenza alla sola Sogin, cioè alla società che
ne è stata la responsabile?
E così è
avvenuto che Sogin e Arpa non hanno ritrovato la contaminazione a 50 metri
dalla Piscina che perde, ed ora invece la contaminazione viene ritrovata a ben
1900 metri di distanza.
Se davvero la contaminazione misurata
presso la frazione Benne deriva dalla
Piscina Eurex, c’è da chiedersi come abbia potuto passare inosservata nei
pozzetti predisposti introno alla piscina stessa, cioè “sotto il naso” dei
controllori.
Oppure la
contaminazione viene da altre parti?
Non va in proposito dimenticato che lo stesso pozzo in località Benne,
in passato, è stato contaminato da sostanze radioattive che provenivano dalla
Sorin (in occasione dell’incidente relativo al Cobalto 60).
E non va
neppure dimenticato che, a monte della fazione Benne, nella Dora Baltea vengono
abitualmente scaricate da parte di Avogadro S.r.l. considerevoli quantità di
sostanze radioattive, tra le quali anche lo Stronzio 90, identico a quello
riscontrato nel pozzo contaminato. E in ogni caso lo Stronzio 90 è contenuto
anche nell’acqua della piscina Avogadro!
Se la
contaminazione deriva da Eurex, sono stati effettuati controlli anche sul lago
che si trova immediatamente a monte del pozzo contaminato, proprio in direzione
di Eurex?
Inoltre,
visto che la contaminazione del pozzo risale al 2006 (anzi, secondo i dati
Arpa, nel 2007 parrebbe leggermente diminuita), perchè le analisi di questo
pozzo non sono state fatte prima?
E poi ci sono le responsabilità per non
aver voluto o saputo trovare un luogo idoneo dove portare gli elementi che
ancor oggi si trovano nella piscina Eurex.
Ovviamente
questo ultimo fatto di contaminazione del pozzo alle Benne, da qualunque parti
derivi questa contaminazione, dimostra che nè l’Eurex, nè l’Avogadro, sono
luoghi minimamente idonei per tenerci le scorie radioattive, neppure per un
minuto di più!
E allora vanno immediatamente riprese
in considerazione le alternative suggerite tempestivamente dalle Associazioni
ambientaliste per la destinazione degli elementi di combustibile della piscina
Eurex, alternative che invece finora
sono state completamente “snobbate”:
riportarli
nella piscina della centrale nucleare di Trino, dalla quale provengono,
oppure
inviarli ad un deposito all’estero.
Sogin
sostiene che all’estero non si possono portare perchè oggi non si dispone dello
specifico cask di trasporto necessario per questi particolari elementi detti
“cruciformi”: a parte che alla
costruzione del cask potevano pensarci già nel 2004 quando scopersero la
perdita della piscina (e così oggi sarebbe abbondantemente pronto), ma ancora oggi
Sogin potrebbe almeno disporre il trasporto preventivo ad un deposito estero di
un eguale numero di elementi “standard” che si trovano già ora in Avogadro (e
per i quali in Cask di trasporto è disponibile), in modo da lasciare il posto
per quelli di Eurex, e non aumentare così la quantità di scorie presenti in
Avogadro, come prevedevano le prescrizioni di sicurezza emanate già nel 1995.
Invece, da parte delle varie
Istituzioni, non si è neppure cercata
la strada della mediazione, e si è preferito, in modo autoritario, emanare un
atto di “deroga” da queste prescrizioni di sicurezza, per forzare ad ogni costo
la soluzione Avogadro, che, di tutte, noi riteniamo sia quella assolutamente
peggiore.
E’ come se
diabolicamente si volesse mantenere a rischio l’area di Saluggia: se è così si
faccia che dirlo esplicitamente che quell’area è destinata a rimanere tale per
sempre, che il nucleare da lì non andrà via mai più! In questo caso si pensi ad esempio subito a chiudere i pozzi
dell’Acquedotto del Monferrato e a spostarli a monte di tre o quattro di
chilometri! E’ questo che vogliamo?
La nostra
indignazione per quanto sta accadendo è veramente grande: abbiamo scritto al
nuovo presidente di Sogin un mese e mezzo fa, proponendogli di dare un segnale
di discontinuità rispetto all’operato autoritario del suo predecessore, il Generale Jean, prendendo in
considerazione le ipotesi alternative all’Avogadro. Ad oggi non abbiamo avuto
nessuna risposta.
A questo
punto ci chiediamo come si faccia ad
avere ancora fiducia nelle cosiddette “istituzioni preposte”?
La nostra proposta è che siano i
Cittadini, attraverso le Associazioni, che da sempre hanno dimostrato di saper
vedere i pericoli con molta più lungimiranza di qualsiasi “Istituzione”, ad
avere voce in capitolo.
Presso il Consiglio Regionale del Piemonte è depositata da oltre quattro mesi una proposta di legge, la numero 363 “Protezione dai rischi di esposizione a radiazioni ionizzanti”, che noi condividiamo, e che prevede la realizzazione dell’Osservatorio dei Cittadini sul nucleare
2. A tale
fine sono istituiti:
a) gli
osservatori dei cittadini sul nucleare, collocati presso le province, gestiti
con la collaborazione delle associazioni di tutela ambientale, con compiti di
organizzazione della partecipazione delle popolazioni e con autonomi compiti di
controllo, analisi e informazione su tutte le situazioni che possono comportare
esposizioni della popolazione alle radiazioni ionizzanti di qualsiasi origine,
nonché di promozione di indagini epidemiologiche e radioecologiche e di
iniziative di protezione civile e prevenzione del rischio;
Chiediamo alla Regione Piemonte di
approvare urgentemente questa legge e provvedere alla immediata istituzione
dell’Osservatorio dei Cittadini sul nucleare, perchè non è proprio più
possibile continuare così!
Vercelli,
31 marzo 2007
Legambiente e
Pro Natura
Vercelli