Legambiente – Pro Natura – Salix alba - Saluggia
IL GOVERNO
BERLUSCONI TARDA A INDIVIDUARE
IL DEPOSITO
NAZIONALE PER LE SCORIE NUCLEARI?
NON IMPORTA:
IL SINDACO E OTTO
CONSIGLIERI COMUNALI
HANNO DECISO CHE
INTANTO SE LE TERRÀ SALUGGIA!
Dalla vigilia di Natale del 2003, giorno in cui il
Parlamento ha approvato la legge 368, al Governo era finalmente stato dato un impegno
preciso: individuare
in tempi brevi il sito definitivo sul quale realizzare il deposito nazionale
per le scorie radioattive, “eredità” del nucleare italiano.
Dalla sera del 7 luglio 2005 non c’è più tutta
questa fretta: ci
pensa Saluggia a tenersi le scorie finché sarà necessario, anche se la collocazione –
in riva alla Dora, a poche centinaia di metri dai pozzi dell’Acquedotto del
Monferrato – è notoriamente la più pericolosa che si possa immaginare.
Il sindaco Franco Barbero e otto consiglieri comunali
(Caterina Berto, Gianni Caglioti, Marco Formica, Antonino Leccis, Virginio
Leone, Edoardo Miglietta, Claudio Relino, Martina Solinas) hanno infatti votato
una variante parziale al Piano Regolatore richiesta dalla Sogin con cui si avvia la procedura che
consentirà di costruire nell’area Eurex nuovi depositi per le scorie.
Le scorie radioattive liquide, una volta
solidificate, anziché partire per la loro destinazione definitiva verranno
“provvisoriamente” immagazzinate a Saluggia, in nuove strutture appositamente
costruite. Fino alla settimana scorsa il Piano Regolatore non lo permetteva;
grazie a questa variante, Sogin avrà presto la possibilità di costruire nuovi
depositi nell’area Eurex. Ha già presentato i progetti al Comune.
La decisione è stata giustificata con la scusa della
“provvisorietà” e della “messa in sicurezza”. Ebbene: è da almeno trent’anni che ci
raccontano che i depositi di Saluggia sono solo “provvisori”, ma le scorie sono
sempre lì! L’unica seria “messa in
sicurezza” è il trasferimento delle scorie al deposito definitivo!
A Legambiente e a Pro Natura, che hanno più volte
chiesto all’Amministrazione di non procedere con la variante parziale o perlomeno di subordinarla alla decisione
del Governo (prevista
dalla legge!)
di individuare il Deposito Nazionale, dopo questo voto non resta che chiamare i Cittadini a
presentare il loro dissenso rispetto a questa "variante suicida": lo faremo appena la deliberazione del Consiglio
sarà pubblicata.
Saluggia, 8 luglio 2005